Ancora Gli Amanti dell'Arte in Villa dei Leoni nel ricordo di Bepi Spolaor, pittore mirese noto per aver affrescato la chiesa di Mira Porte. Il video non ne un granché ma ... ma ... occorrono proprio dei corsi per VideoMaker Mira:)
Con una piccola ricerca in Internet è apparsa la voce Wikipedia su Oriago che porta menzione dell'opera più nota di Bepi Spolaor.
« Ma s'io fosse fuggito inver la Mira,
quando fu' sovraggiunto ad Oriaco,
ancor sarei di là ove si spira.
Corsi al palude, e le cannucce e 'l braco
m'impigliar sí, ch'i' caddi; e lí vid'io
delle mie vene farsi in terra laco. »
(Dante Alighieri - Purgatorio V, 79-84)
Oriago è una frazione del Comune di Mira, in provincia di Venezia. Con i suoi 10.745 abitanti[1], è la più popolosa frazione del comune (se si tiene conto che il capoluogo è ufficialmente suddiviso nei due sobborghi di Mira Taglio e Mira Porte).
È il secondo paese della Riviera del Brenta (sorge sul Naviglio) venendo da est.
Storia
In passato la zona di Oriago era paludosa, in continuità con la vicina Laguna Veneta. Il suo territorio fu alle dipendenze dell'abbazia di Sant'Ilario.
Nel 1298 dei sicari uccisero ad Oriago Jacopo del Cassero, acerrimo avversario degli Estensi, mentre da Venezia cercava di raggiungere Milano di cui era stato eletto podestà. L'episodio fu citato da Dante nel V canto del Purgatorio (v. citazione sopra).
Oriago rappresentava l'ultima piazzaforte padovana della Riviera del Brenta prima di entrare nei territori della Serenissima e fu per questo al centro di continui combattimenti. Si sa che nel 1360 Francesco Da Carrara, signore di Padova, vi fece erigere una fortezza, ricostruita poi nel 1378 dopo che i Veneziani lo costrinsero ad abbatterla.
Toponimo
Oriago era anticamente indicato come Aurilia (documenti del IX secolo), e poi come Aureliacus (994), Aurilagus (996), Auriglago (1077), Portu Orlaci(1143) e Urgiago (1295). Sulla base di queste considerazioni, il toponimo dovrebbe essere messo in relazione al nome latino Aurelius, forse un proprietario terriero (i cui possedimenti erano detti, nel complesso, praedium Aureliacum) o da avvicinare alla via Aurelia (qui vi giungeva una sua diramazione).
Si noti che la desinenza -ago è frequente in tutto il Veneto (si osservino, ad esempio, i casi delle vicine Borbiago e Chirignago). Riguardo a ciò, qualche studioso (come Cesira Gasparotto) vi ha individuato la parola lacus "lago", da collegare ad uno specchio d'acqua o ad una palude.
Luoghi d'interesse culturale
(Il Termine)
All'ingresso di Oriago si trova un cippo di mattoni, chiamato "il Termine", che dal 1375 al 1405 servì per segnare il confine tra i territori di Padova e la Repubblica di Venezia .
La parrocchiale, intitolata a Santa Maria Maddalena, fu iniziata nel XV secolo e modificata nel Cinquecento. A navata unica con cappelle laterali, conserva una tela attribuita a Francesco Vecellio, fratello del più noto Tiziano; il soffitto, recente (1947) è opera di Bepi Spolaor. Il campanile è in stile romanico a cella ottagonale.
Come tutta la Riviera del Brenta, nel paese sorgono numerosissime ville venete. Si ricordano:
Personalità legate ad Oriago
Adele Zara: durante la seconda guerra mondiale ospitò nella sua casa i tre componenti della famiglia Levi, ebrei triestini; per questo impegno di solidarietà, il 25 febbraio 1996 l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme le ha conferito l'alta onorificenza di giusto tra le nazioni.
(Oriago di notte)
Università
Presso la già citata Villa Mocenigo FU (e oggi "siccome immobile") situata una sede della Facoltà di Economia dell'Università "Ca' Foscari" di Venezia. Riguarda in particolare i corsi in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, in Economia dei Sistemi Turistici, il master in Economia del Turismo e il centro di ricerca CISET.
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